di Ornella Fiorentini ♦ I. Con il tono sommesso e intrigante riservato alla fiaba, scioltasi i lunghi capelli castani, mia madre iniziava il racconto, che ormai sapevo a memoria: “Ti chiamammo Paolo perché eri bello come il tuo avo quando nascesti nella casa colonica accanto all’imponente rudere del Castello di Ghiaggiòlo, la fortezza militare dell’Appennino tosco Scopri
di Paola D'Agaro ♦ Il giorno in cui Jacu dai Rais scomparve nel nulla era un giorno come ce ne sono tanti ad Avasinis, piovoso e lento. Rivoli di fango tra le poche baracche rimaste dal post-terremoto, lampadine da 30 candele accese in pieno giorno, fili elettrici sospesi, impalcature sparse, il chiocciare delle galline nei Scopri
di Ornella Fiorentini ♦ 1) IL DRAGO. La dottoressa Angelica Flor richiuse la porta dietro di sé. Lasciò cadere sul tappeto rosso la pesante borsa di cuoio. Scaraventò il giubbotto di pelle nera sul divano. Raccolse i lunghi capelli color miele in uno chignon disordinato che metteva in risalto la nuca graziosa, i lineamenti regolari, Scopri
di Barbara Gramegna ♦ Dopo la rivoluzione del febbraio 1917, lo zar Nicola II venne arrestato e successivamente deportato a Tobolsk, una citta siberiana, e quindi a Ekaterinburg, negli Urali. Nell’estate del 1918 la Russia si trovò in piena guerra civile. L’esercito bianco, fedele allo zar, circondò Ekaterinburg e cercò di creare le condizioni per Scopri
di Francesca Gerla ♦ «Luca! Luca!» «Eh?» Allungo una mano fuori dalle coperte per afferrare l’orologio che ho lasciato sul comodino. È l’una di notte. Perché Antonio grida così? «Luca, guarda!» Mi stropiccio gli occhi. Alzo le palpebre, ma quelle si riabbassano subito. La battaglia dura poco; seguo l’istinto e mi giro dall’altra parte. «Ma Scopri
di Daniela Cicchetta ♦ La donna attraversò il Baglio con un cesto di vimini pieno di ortaggi, lo teneva poggiato sul fianco e aveva un’andatura sbilanciata, il corpo esposto all’indietro e il bacino proteso in avanti. Indossava pantaloni alla cavallerizza e una maglietta bianca, gli stivali da cavallo della passeggiata mattutina erano sporchi della terra Scopri
di Ornella Fiorentini ♦ Fiore scardina dal muro l’ultima porta della vecchia casa. È la settima, quella della camera dove dormiva la sorella. Lo fa con un gesto secco. Il legno geme con un suono stridente di violino scordato. Fiore, vestito con una tuta sporca di vernice, scende le scale lentamente tenendo la porta nera Scopri