Il vino e il mare
Il vino e il mare, un patto d’amore ancestrale e incondizionato la cui origine si perde nel tempo, partendo addirittura dal terzo millennio a.C., quando nel Gilgamesh di Uruk, prima opera letteraria dell’umanità, alcuni versi ne celebrano la comunione: “Vive presso il mare la donna della vigna, colei che fa il vino. Siduri siede nel giardino sulla riva del mare con la coppa d’oro e i tini d’oro che gli dei le diedero”.
Ma già da duemila anni i popoli mesopotamici avevano scoperto la vitivinicoltura, e da lì il vino diventò imprescindibile per la nobiltà del tempo: vuoi per il colore simile al sangue, vuoi perché ritenuto medicamentoso e afrodisiaco, e usato per i rituali religiosi.
Così l’allevamento della vite si diffuse rapidamente in ogni dove, dal Caucaso alla costa mediorientale, dai Sumeri agli Egizi fino in Fenicia, dove la vite volse lo sguardo verso il mare, pronta a intraprendere il suo lungo viaggio.
Fu grazie al mare e a chi lo solcò che nel 2000 a.C. la Grecia cominciò a profumare di mosto selvatico, quando si ammorbidiva il vino con acqua di mare durante la fermentazione o in aggiunta al vino stesso. E il vino unito al mare si fondeva nella coppa ad ogni sorso.
I lirici greci amavano sottolineare le analogie tra il vino ed il mare durante i simposi, spesso paragonando i convitati all’equipaggio a bordo di una nave. Il vino divenne collante sociale, segno di profonda ospitalità e convivialità oltre che veicolo per filosofiche dissertazioni, pur mantenendo il suo carattere erotico, sacro e misterioso nel culto di Dioniso.
Dalla Grecia il vino raggiunse poi l’Enotria e le colonie della Magna Grecia e successivamente, grazie agli Etruschi, le regioni centro-settentrionali della penisola italica: un viaggio enoico attraverso la storia delle civiltà mediterranee, un viaggio per mare.
Quello stesso mare degli Etruschi, il mar Tirreno, che da secoli, con il concorso del sole, influenza vino e vigneti del territorio oggi compreso tra le province toscane di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto, dove si producono i Grandi Cru della Costa Toscana. Una vasta area a forte vocazione vitivinicola che beneficia dell’influenza del mare e favorisce la molteplicità di cru peculiari perché frutto di un’infinita varietà di terre, di altitudini, di vitigni e di storie di uomini.
Di questo mare e di di questi vini vi raccontiamo nell’appassionante racconto realizzato per i Grandi Cru della Costa Toscana, con la collaborazione dello scrittore e regista Nicolò Mazza de’ Piccioli.